Dal Volume "IL TEMPO E LA MEMORIA"
IL MIO SOGNO DI SEMPRE
Si libra il mio sogno di sempre fino a toccare siderali spazi. Dell’ormai trascorsa primavera mi sovvengono i sanguigni arabeschi tra l’erba e i covoni di fieno a forma di cono. Al sole dell’estate, bevanda è stata la luce accecante riflessa nelle acque del fiume mormorante. Ma adesso è il dolcissimo autunno a pervadermi coi suoi vivaci colori che arrossano le gote dei residui frutti penzolanti dagli alberi stenti. È un forte tormento abituarmi all’idea che a breve l’inverno sarà alle porte, ma è destino d’ogni uomo l’arrivo inesorabile della stagione estrema. Un vago dolore mi fiorisce dentro, ma dalle pieghe delle troppe riflessioni il mio cuore scansa il pericolo e penetra nella sufficienza di ciò che per fortuna e per grazia al presente sono.