Dal Volume "STAGIONI"
Notte d'agosto
Anche quest’ora d’abbandono
lentamente muore,
ma pesa meno il tempo
e tu respiri
accanto a me distesa,
mia intimamente.
I tuoi fianchi sottili, i tuoi seni
di neve, la tua bocca carminio:
luminosa farfalla che volteggia
nella stanza in penombra.
Nella notte d’agosto siamo
un mare senza pensieri,
siamo il seme del mondo
che dimora nel nulla.
Nei nostri occhi ancora accesi
nessun dubbio traluce:
poi l’aurora
dipinge tutto l’oriente e noi,
all’incerto chiarore, gettiamo
l’àncora del sonno.